Giugno è un mese pieno di impegni. È la fine dell’anno scolastico e questo vuol dire anche la fine di varie attività.
Parte così un delirio vero di feste di fine anno, merende, pizzate, saggio di danza, saggio di flauto, colloqui e riunioni.
Più sono i bambini, più cresce la sbatta. Poi, ancora quest’anno le tre sono in tre posti diversi. E poi da me anche i compleanni sono in questo periodo.
Ma, per quanto, qualche lamentela ci sta a giugno, non di quello volevo scrivervi. Quest’anno un saggio lo devo fare anch’io, il mio saggio di danza.
Perché, sì, da ottobre, tutti i giovedì, faccio danza. Prima che mi scrivete i soliti “ma come fai a fare tutto” vi fermo subito.
Ho sempre dedicato una sera alla settimana a Yoga o Pilates negli ultimi anni ma da un po’ che guardavo uno studio vicino a casa dove fare danza.
Un desiderio che non mi spiego del tutto, ma mi è venuto. A ottobre, tutta un po’ dubbiosa sono andata a fare la lezione di prova.
Temevo tantissimo di trovarmi circondata da ventenni e sentirmi ridicola e vecchia. Per fortuna, il posto mi è piaciuto subito, bello e accogliente. Per fortuna non ero la sola mamma quasi quarantenne che si sia presentata.
E per fortuna che c’era Marco. E’ la prima volta e iniziando danzare a quasi 38 anni, voleva dire per me trovare l’insegnante giusto. Quello simpatico. Quello paziente.
Quello che prende mi sul serio anche se sa che il mio intento non è quello di diventare ballerina. Quello che oltre ai passi ci mette l’anima. E per fortuna che c’è Marco.
Il Saggio non l’avevo calcolato in tutto ciò… ma poi, già che si danza…
Non ho nemmeno calcolato il piacere di condividere questi momenti con altre, simili a me. Non mi sono ricordata che le ventenni non fanno per nulla paura, che sono insicure e piene di emozioni bellissime che non durano per sempre. Averle di fianco tutte le settimane mi riempie. La danza mi fa bene. Io, giovedì ho danza.
In tutto questo giugno non diventava più semplice scrivere qui nel blog. E allora già che ci scrivo, faccio due versioni dello stesso dolce. Questi cupcake si fanno in 5 minuti. La personalizzazione, altri 10. Scegliete quella che vi piace di più oppure, già che ci siete, fatele tutte a due! La vita è troppo breve per non fare le cose che ci piacciono.
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Volete la ricetta?
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Ricetta di Karin Goren. (solo la versione 1)
Per la base (che si può mangiare anche così!)
200 gr zucchero
40 gr cacao amaro
140 gr farina
5 gr lievito per dolci
200 ml panna acida
60ml latte
2 uova
120 ml olio di semi di girasole
Si mescolano zucchero, cacao, farina e lievito in una ciottola grossa. Si aggiungono tutti gli altri ingredienti e si mescola meno possibile, solo fino ad avere un composto omogeno. Si distribuisce nei stampini da muffin ricoperti di carta oppure ben oleati. Si inforna a 160 gradi per 20 minuti. Si lascia raffreddare.
Versione 1 – Cupcake Cioccolato, banana e cocco
Per il ripieno: una banana
Per il topping: 100 gr cioccolato fondente + 100 ml di panna fresca = sciolti insieme in microonde o a bagno maria.
Per decorare: fiocchi di cocco
Si creano dei buchi nei cupcake (oppure se avete usato i stampi come quelli in foto, avete già un foro. Si taglia la banana a pezzi giusti per riempire il muffin, schiaccia un pochino dentro. Si versa sopra il cioccolato fuso, si decora con il cocco.
Version 2: Cupcake ripieni di nutella con panna nutelosa
Per il ripieno:
Nutella (circa 16 cucchiaini)
Per il topping :
375 ml panna fresca da montare
Una bustina di panna fix
100 grammi di nutella o cioccolato fondente fuso
Per decorare: fiocchi di cioccolato fondente
Si creano dei buchi nelle tortine, si riempie con un cucchiaino di nutella. Intento si monta la panna per un mezzo minuto, si aggiunge la bustina di panna fix. Si monta bene. Si aggiunge la nutella o il cioccolato e si monta ancora poco solo per unire.
Si decorano le torte.
Si tiene in frigo.